Festa della castagna: la sagra

La stagione autunnale arriva portando con sè tutti quei doni che complice la stagione estiva hanno avuto tempo di crescere e maturare. Dall’uva ai funghi, alla zucca gialla, alle patate, ai tartufi, alla castagna… questo periodo è un fiorire di sagre e degustazioni un po’ in tutto il nostro comprensorio, ma non solo. L’obiettivo è quello di rendere omaggio al frutto che più degli altri ha un legame stretto con il territorio e la sua gente.

Il territorio collinare montepaonese è disseminato di antichi castagneti, che hanno rappresentato in determinati periodi storici l’unica fonte di sostentamento della popolazione. Di necessità virtù, il loro frutto, la castagna appunto, si è meritato l’appellativo di pane dei poveri tanto da divenire una risorsa fondamentale, prestandosi ad innumerevoli modalità di preparazione e conservazione.

La castagna era considerata uno degli alimenti principali per affrontare la stagione invernale ad esempio. Si potevano consumare bollite, arrostite, o si lasciavano seccare per mantenerne la fragranza e usarle poi nel corso dell’anno al bisogno. In questo modo venivano messe nelle pignate insieme ad altri ingredienti a cuocere lentamente sul braciere o sul focolaio, in modo tale da preparare ottimi decotti utili ad affrontare i malanni di stagione. Una volta seccate poi venivano macinate presso i vari mulini ad acqua attivi fino alla prima metà del ‘900. La farina che si ricavava, veniva usata da sola o miscelata con altre tipologie come quella di grano o di segale per impastare il pane, la pasta, le zeppole…

L’Associazione animata dall’intento di far riscoprire tutti questi utilizzi, rispolverare ricette dimenticate e riabilitarne l’uso in cucina, organizza dal 2012 la Festa della Castagna che riscuote sempre tanto successo di pubblico. Festa perché si articola in due momenti distinti.

Una giornata (in genere organizzata nella seconda metà del mese di ottobre) è dedicata all’escursione nel bosco; ripercorrendo l’antico sentiero S2 si giunge nel castagneto Viscomi, ove con l’assenso dei proprietari, gli escursionisti procedono alla raccolta collettiva delle castagne. Le caldarroste preparate sul luogo, chiuderanno il pranzo consumato collettivamente.

Una serata (organizzata nella prima decade di novembre) è dedicata alla Sagra della castagna. I volontari dell’Associazione e tutto lo staff si cimentano abilmente nella preparazione di un menù variegato, ma che ha come protagonista dal primo piatto ai dolci, un ingrediente: la castagna. Dal pane impastato con la farina di castagne, alla pasta fatta in casa anch’essa con impasto a base di farina di castagne, ai murineddhi, alle zeppole, alle focacce, ai dolci arricchiti con miele di castagno e marmellata di produzione locale, alle crostate e per chiudere alle caldarroste. La musica etnica-folk e la gioia dello stare assieme sono altri ingredienti che contribuiscono a decretare il successo edizione per edizione.

 

Alcuni momenti delle singole edizioni che si sono succedute annualmente dal 2012. Spesso è cambiata la location: qualche edizione si è tenuta dentro l’ex frantoio Viscomi a causa del cattivo tempo, mentre l’edizione del 2017 nella cornice della corte di Palazzo Pirrò. La location preferita resta tuttavia quella di Piazza Immacolata.

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